martedì 11 marzo 2008

Sull'amore del postmoderno

Lei con aria sognate: “Esistevano i meta racconti”.Fumando si sporse dalla finestra. Bella la luce del sole le dava un’aria sognante.
“Certo”, rispose lui dal fondo dei suoi jeans, e toccandosi carmelobenianamente congiurò “ tuttavia è innegabile il fatto che un tempo esistevano le favole umane, i paesaggi fantastici, archetipi antropologici e emancipanti, esisteva l’uomo.”
E lei spegnendo la sigaretta, come se nulla avesse sentito disse a se stessa, quasi per farsene convincimento: “Ora i meta racconti non ci sono più. Non siamo più credibili”.
Il basso suonava nel suo ventre e taratatà il cuore si fece volano: ”Ora ci sono le macchine intelligenti, qual è il racconto del robot? La macchina, il problem solving, il robot vive il metodologismo, la pragmatica della ragione formale”.
Sullo sfondo visivo macchie di inquinamento acustico.
Poi un trillo sul cellulare, una news. Legge distratto c’è scritto: Jenna Jameson posa per Amnesty International. Wall Street bene i titoli biotech.

1 commento:

Ettore Gallo ha detto...
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